Nel Medioevo il linguaggio è stato studiato soprattutto in connessione con logica e ontologia: rileviamo la messa a punto della dottrina della suppositio e di quella dei modi significandi (da qui il termine ‘modisti’ agli studiosi che se ne sono occupati).
In epoca moderna, i contributi più significativi sono probabilmente quelli di Leibniz (1646-1716), con il suo tentativo di mettere a punto una lingua perfetta, costruendo un alfabeto universale simbolico del pensiero tramite il quale si possono acquisire conoscenze certe, le teorizzazioni linguistico-semiotiche di taglio empirista di Locke (1632-1704), che hanno poi contribuito ad alcuni sviluppi contemporanei della semiotica, la riflessione della scuola di Port-Royal, con la Grammatica generale e ragionata di Arnauld e Lancelot (1660), a cui si richiamerà nella nostra epoca Chomsky.
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