giovedì 14 maggio 2020

Un protagonita #STEP16

Se parliamo di lingua italiana non possiamo fare a meno di citare il padre della lingua italiana, ovvero, Dante Alighieri. Dante viene denominato padre della lingua italiana perchè fu uno dei primi grandi poeti a scrivere opere di grande spessore, ora conosciute in tutto il mondo, in volgare e non in latino, come i suoi predecessori lingua degli intellettuali. L'opera più famosa ed affascinante è certamente la Divina Commedia, opera scritta in volgare composto da 3 cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso) con all'interno di ognuno 33 canti con l'aggiunta di un proemio iniziale per un totale di 100 canti. Nella Divina Commedia possiamo percepire l'uso del pluristilismo e plurilinguismo dantesco, cioè, la capacità di adattare il linguaggio usato al contenuto in cui ci si trova, in modo da coinvolgere e rendere partecipe il lettore. il motivo per cui Dante prediligeva il volgare è molto semplice, voleva che tutti potessero leggere e comprendere le sue opere e non che gli scritti fossero solo per una èlite di persone, in particolare intellettuali e nobili. Un'altra opera funzionale per il suo progetto fu il De vulgari eloquentia, una delle poche opere scritte da Dante in latino. Quest'ultima opera aveva il compito di far conoscere ai nobili e agli intellettuali la lingua volgare, con lo scopo di convincere tutto il popolo a parlare un'unica lingua, quella che negli anni a seguire sarebbe diventato il nostro italiano.

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